Screening uditivo

Ci sono invenzioni che cambiano sostanzialmente la vita e che creano condizioni nuove, fino a poco tempo fa neanche immaginabili, come la meraviglia di creare l’ascolto per migliaia di bambini nati sordi, attraverso un percorso diagnostico – chirurgico – abilitativo, ormai molto ben definito, con risultati straordinari.

 

Il primo momento, quello della diagnosi di sordità congenita (meglio sarebbe parlare di ipoacusia sensoriale profonda), prevede lo screening universale attraverso un test uditivo da effettuare nelle prime settimane di vita.

 

Perché lo screening uditivo è così importante?

Perché la sordità funzionale può essere prevenuta. Ogni anno nascono in Italia tra 500 e 1000 bambini con sordità sensoriale profonda. E’ oggi possibile fare il test uditivo al neonato fin dal secondo giorno di vita mediante un esame semplice e assai affidabile chiamato Otoemissione acustica (OAE) che viene effettuato durante il sonno spontaneo attraverso una piccola sonda di gomma morbida introdotta nel condotto uditivo esterno (Bubbico, 2004).

La sonda emette un segnale acustico e  l’apparecchio analizza il riverbero acustico sulla membrana timpanica riuscendo così a identificare le ipoacusie sensoriali con grande specificità. L’eventuale esito negativo prevede un rifacimento del test, per poi passare a metodi più approfonditi come i potenziali uditivi evocati. L’esame è specifico, affidabile, indolore.

 

In cosa ha contribuito la Fondazione?

La Fondazione Ginevra Caltagirone Onlus, ha deciso di contribuire alla diffusione di questo importante esame, donando all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, un’apparecchiatura Otoport Screener, che verrà consegnata nel corso del mese di giugno 2011 al reparto di Neonatologia ed entrerà in funzione a partire dal mese di luglio.